Intervista al Direttore Generale del Fondo Pensione BCC/CRA: in partenza la Sicav per la gestione degli asset liquidi
Investendo nei mercati privati, invece, il Fondo punta a sostenere il tessuto imprenditoriale italiano, oltre che alla massima efficienza a livello finanziario
Dopo un 2023 ricco di sfide per effetto del panorama finanziario globale, il Fondo Pensione Nazionale per il Personale delle BCC/CRA si prepara all’avvio del proprio Progetto Sicav per la gestione degli asset liquidi, come spiega a MondoInvestor Giuseppe Longo, Direttore Generale del Fondo. Una scelta che “consentirà una razionalizzazione del portafoglio, mantenendo al contempo separata la gestione degli investimenti alternativi illiquidi, che rimarranno all’interno della gestione diretta”, sottolinea Longo. Su quest’ultimo fronte, l’obiettivo del Fondo nei mercati privati è quello di garantire un sostegno concreto all’economia reale e al tessuto imprenditoriale italiano, oltre ad assicurare diversificazione degli investimenti e massima efficienza a livello finanziario. Longo evidenzia infine come il Fondo stia continuando e rafforzando il proprio impegno a favore della sostenibilità.
Prima di tutto, il 2023 si è concluso positivamente, sul fronte dei rendimenti, per i Fondi pensione, dopo un 2022 negativo. Siete soddisfatti dei risultati ottenuti dal vostro Fondo nell’ultimo anno?
Il 2023 è stato un anno di prove significative a livello globale ma nonostante questa forte incertezza finanziaria il settore della previdenza complementare ha continuato ad ampliarsi, grazie ad una gestione prudente e ad un forte imput verso la sostenibilità a lungo termine. In tale contesto, il Fondo ha rafforzato il proprio impegno volto alla salvaguardia del patrimonio e alla tutela degli interessi degli iscritti. Il 2023, infatti, è stato un anno di contrasti ma anche di opportunità. Nonostante le difficoltà, il Fondo ha viaggiato con successo attraverso i tempestosi andamenti dei mercati internazionali, mantenendo la rotta e rimanendo fedele ai valori fondamentali del Credito Cooperativo. Per il quinto anno di fila, il numero degli iscritti al Fondo è aumentato del 2,62% passando da 32.568 a fine 2022 a 33.421 e con esso è aumentata anche la contribuzione complessiva attestatasi a fine 2023 a circa 211 milioni di euro, superiore dell’8,88% rispetto all’anno precedente. Ci riteniamo soddisfatti delle performance ottenute in questo esercizio. Al 31 dicembre il valore complessivo del patrimonio del fondo si è attestato a oltre 2,9 miliardi di euro, il livello più elevato mai ottenuto dalla nostra gestione. Dal punto di vista dei rendimenti dei singoli comparti, i risultati ottenuti sono stati più che apprezzabili: il Raccolta, nell’esercizio 2023, ha espresso una performance netta del +4,71%, il Crescita del +6,01% e il Semina del +7,08%.
A livello di investimenti, avete deciso di creare una Sicav dedicata alla gestione degli asset liquidi. Quali fattori vi hanno portato a optare per tale soluzione? Quali vantaggi offre rispetto alla precedente gestione?
È prevista la partenza del Progetto Sicav per la gestione degli asset liquidi del Fondo pensione. In particolare confluiranno all’interno del veicolo la totalità degli investimenti in “Gestione Indiretta” e la porzione “liquida” del portafoglio in “Gestione Diretta”. Il motivo che ha spinto il Fondo ad adottare tale soluzione è essenzialmente strategico. Il portafoglio è da sempre caratterizzato da investimenti indiretti in asset class tradizionali (esplicitati tramite mandati in Gestione Convenzionata), investimenti diretti in asset liquidi (che coprono i segmenti non investiti tramite i mandati, come ad esempio high yield ed emerging market) ed infine investimenti diretti in asset alternativi illiquidi. Il Progetto Sicav consentirà una razionalizzazione del portafoglio, mantenendo al contempo separata la gestione degli investimenti alternativi illiquidi, che rimarranno all’interno della gestione “diretta” del Fondo pensione. I vantaggi che ne conseguono sono di triplice natura: efficientamento gestionale, risparmio economico ed efficientamento strategico. Lo spostamento in Sicav della totalità dei mandati in Gestione Convenzionata e dei fondi liquidi consentirà anche una maggiore diversificazione (e conseguentemente anche una minore rischiosità) dei comparti finanziari Crescita e Semina che, attualmente, a causa della più esigua consistenza patrimoniale, non possono beneficiare pienamente della diversificazione del portafoglio del Fondo pensione.
In particolare, come sarà strutturata questa nuova Sicav? Da quali comparti sarà formata e avete individuato i soggetti a cui attribuirne la gestione?
La Sicav del Fondo pensione assumerà la forma legale di Sicav Ucits di diritto comunitario e sarà una Sicav “dedicata” ai soli investimenti del Fondo Pensione BCC. La ManCo sarà la società Fondaco, aggiudicataria dell’incarico al tempo della sollecitazione pubblica di offerta. All’interno del veicolo è prevista la creazione di 4 comparti (sub fund) che rifletterà la nuova allocazione strategica del Fondo pensione che prevede un passaggio da portafogli “bilanciati” a gestione principalmente passiva e suddivisi per Area Geografica (Europa ed ex Europa) a portafogli principalmente “specializzati” a gestione attiva ed esposizione geografica globale. In particolare i comparti della Sicav saranno così strutturati: 1) comparto Obbligazionario Governativo, che sarà composto da mandati specializzati attivi governativi Paesi sviluppati e residualmente da fondi liquidi obbligazionari governativi che potranno comprendere una quota di emerging market; 2) comparto Obbligazionario Corporate composto da mandati specializzati attivi corporate investment grade e residualmente da fondi liquidi obbligazionari corporate che potranno comprendere una quota di high yield; 3) comparto Azionario, che sarà composto da mandati specializzati attivi azionari Paesi sviluppati e residualmente da fondi liquidi azionari che potranno comprendere una quota di emerging market; 4) comparto Absolute Return, che sarà composto da mandati bilanciati attivi a esposizione globale e residualmente da fondi liquidi bilanciati. Gli asset manager che gestiranno i mandati in parola saranno tutte società di primario standing.
Il vostro Fondo è stato tra i pionieri della gestione diretta e negli investimenti non tradizionali. Avete introdotto delle novità in tale componente di portafoglio dei vostri comparti nel 2023 o avete già in previsione di farlo quest’anno?
Il Fondo Pensione Nazionale BCC/CRA può vantare con orgoglio oltre 15 anni di esperienza negli investimenti non tradizionali: basti pensare che il primo Fondo di Investimento Alternativo (Fia) è entrato a far parte del portafoglio nel lontano 2011. Il progetto che il Fondo sta portando avanti nei mercati privati è sostenuto dalla volontà di garantire un sostegno concreto all’economia reale e al tessuto imprenditoriale italiano, in linea con la mission del Credito Cooperativo. Oggi, il portafoglio di asset non tradizionali ha ormai raggiunto dimensioni significative e rappresenta circa il 30% del patrimonio complessivo, con un peso del Made in Italy di circa il 71%. Sebbene caratterizzati da una bassa correlazione con i mercati tradizionali e il ciclo economico, anche gli asset alternativi hanno subito pressioni a causa di un contesto macroeconomico e geopolitico mai così complesso come nell’ultimo biennio, ma hanno tuttavia registrato significativi elementi di resilienza. Occorre ricordare, inoltre, che i Fondi pensione, ai sensi dell’art. 5 del D.M. 166/2014, sono chiamati a investire, per finalità prudenziali, le proprie disponibilità in misura prevalente in strumenti finanziari negoziati in mercati regolamentati e sono tenuti al rispetto di stringenti limiti di concentrazione all’investimento in strumenti alternativi. L’obiettivo che alimenta la scelta di investimento in strumenti alternativi è quello di assicurare non solo un accurato grado di diversificazione degli investimenti dal punto di vista geografico e strategico ma anche la massima efficienza in termini finanziari. L’obiettivo del prossimo anno, dunque, è quello di procedere all’individuazione di nuove vintage di investimento che, nell’ambito del portafoglio attualmente detenuto, siano in grado di assicurare la sostenibilità finanziaria nel medio/lungo periodo dei flussi in uscita. Il portafoglio in gestione diretta, dunque, offre in tal modo opportunità di investimento di lungo termine in grado di proteggere l’investitore istituzionale da congiunture economiche negative di periodo e da pressioni esogene di natura idiosincratica.
Cosa ne pensate delle diverse iniziative consortili degli ultimi anni che hanno visto differenti Fondi pensione “unire le forze” per l’investimento in private market?
I principali vantaggi di un investimento in forma consortile riguardano il beneficio in termini di diversificazione, la semplificazione operativa e gestionale, il contenimento dei costi operativi e commissionali e l’upgrade di competenze tecnico/professionali. Le iniziative consortili in private market sono dunque attentamente valutate da parte del Fondo pensione, risultando condivise dalle forme pensionistiche e non solo dai Fondi pensione negoziali, gli unici che ad oggi hanno realizzato tale tipo di collaborazione. In passato siamo sempre stati precursori d’innovazione nel panorama pensionistico italiano, mantenendo uno spirito a carattere mutualistico proprio della mission del Credito Cooperativo. Riteniamo dunque che tale modalità d’investimento possa conferire in ottica prospettica benefici e un valore aggiunto alla nostra politica d’investimento. Il Fondo Pensione BCC, pertanto, non esclude al momento la possibilità di partecipare in futuro a iniziative di questo tipo, in rigorosa collaborazione con altri investitori istituzionali ad elevato standing.
È recente la proposta del Presidente di Fondo Cometa per la costituzione di uno strumento di investimento diretto che raccolga quote di risparmio versate dai Fondi pensione indirizzandole verso il tessuto produttivo italiano grazie alla presenza di un meccanismo di protezione dei rendimenti. Cosa ne pensate di tale proposta?
La proposta del Presidente del Fondo Cometa richiama il costante impegno che da sempre il Credito Cooperativo ha profuso per sostenere l’operatività delle piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura del sistema produttivo italiano. Le BCC, ivi compreso il nostro Fondo pensione, sono da diverso tempo fra i principali finanziatori delle Pmi e, in particolare, delle start up innovative con la finalità di promuovere l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. A tal proposito, il nostro Fondo pensione continua a investire strategicamente in Italia in nicchie di mercato in cui si intravedono ritorni interessanti in grado di far accrescere il patrimonio dei nostri iscritti.
Infine, il vostro Fondo è sempre stato molto attento agli aspetti della sostenibilità, anche molto tempo prima che fosse una pratica diffusa. Qual è il bilancio del 2023 della vostra attività di engagement e dialogo con le partecipate? Cosa ne pensate inoltre dell’iniziativa di impegno e voto che sta promuovendo Assofondipensione?
Il Fondo ha avviato un graduale processo di engagement e di dialogo con le partecipate al fine di contribuire, nel medio/lungo periodo, alla definizione di pratiche sempre più in linea con i valori e i principi di sostenibilità sanciti nell’ambito della Politica ESG adottata e, più in generale, nell’ambito della cultura del Credito Cooperativo. Da anni, infatti, il Fondo si impegna a promuovere fattori quali la mitigazione dei cambiamenti climatici, il rispetto dell’ecosistema e della biodiversità, nonché il miglioramento delle condizioni sociali dei lavoratori e della comunità in cui investe. Va da sé che tali attività rappresentano la fase iniziale di un dialogo continuo, il quale potrà favorire nel tempo un maggior coinvolgimento diretto del Fondo. Con riferimento all’iniziativa che sta promuovendo Assofondipensione con la pubblicazione delle “Linee Guida per l’esercizio coordinato del diritto di voto”, riteniamo che possa essere un contributo per tutti quei Fondi pensione negoziali che desiderano generare un concreto impatto ambientale e sociale nell’ambito della propria attività di investimento.
Articolo di Stefano Gaspari e Marco Degrada pubblicato sulla rivista "Mondo Investor the professional investors' Magazine on Asset Management" numero 240 - Aprile 2024